Psicologia, inconscio e sincronicità

Uno dei concetti che più mi affascina del pensiero di Jung è quello di sincronicità, una sorta di “coincidenza” o “causalità” che tiene tutto insieme. Proprio qualche giorno fa un mio amico, grande appassionato di calcio, mi ha raccontato di come durante i suoi spostamenti per lavoro in Olanda abbia per sbaglio preso una strada diversa dalla solita, finendo per ammirare il bellissimo stadio dell’Ajax. Caso voleva che esattamente 20 anni prima, nello stesso giorno, si giocò una delle più intense partite della nazionale italiana (Olanda-Italia 2000 1-3 d.c.r), a detta di lui la “prima partita di cui ho ricordo”.  
Jung nel 1952 introduce questo concetto nell’opera “sincronicità come principio di connessioni acasuali” collaborando insieme al fisico premio Nobel Pauli, sottolineando come la vita di ciascuno sia impregnata da eventi che hanno un legame con il nostro inconscio.
Celebre è l’episodio di una sua paziente, la quale stava raccontando un sogno in cui si palesava uno scarabeo dorato. Nel mentre della seduta qualcosa andò a sbattere contro la finestra attirando la sua attenzione: esattamente un insetto simile allo scarabeo, verde dorato.